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Cambiare tutto, per non cambiare nulla: boutades oltre il QE

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15 Dic 2021

Mario Baronci, Head of Multi Asset


Si narra che Tantalo per i suoi misfatti fu punito dagli Dei con una fame insaziabile: stessa sorte toccata alle Banche Centrali, che scontano però colpe altrui.

Qualunque sia la latitudine, almeno due obiettivi sono di pertinenza dei Governatori: la stabilità monetaria (i Prezzi) e quella finanziaria (la tutela del Risparmio, il funzionamento dei Mercati e la solvibilità degli Attori). Sugli altri obiettivi si trova maggiore disparità: il terzo obiettivo della Bank of England ad esempio, agevolare la sconfitta dei Francesi, è stato messo in sordina dopo il 1694, ma dopo la Brexit non si sa mai.

Per raggiungere tali scopi, convenzionali o meno, le politiche o sono restrittive o sono accomodanti: misure di segno opposto non possono logicamente coesistere. Calandoci nell’attualità, prima di alzare i tassi andranno smessi gli acquisti di titoli, che coprono attualmente gran parte della voracità dei vari Tesori, ricordata all’inizio.

Il problema è proprio questo “delta t”, il tempo che intercorre fra la fine degli acquisti e l’inizio dei rialzi.

Considerando il periodo più recente, dal lunedì nero dell’ottobre 1987 alla Pandemia da Covid-19, si conta mediamente una crisi ogni 18 mesi: senza scomodare Cassandra, statisticamente c’è poco spazio per un tapering morbido, che in Europa per distinguerci, ma solo nella forma, chiamiamo “calibrazione”.

Ne discende che difficilmente i tassi verranno variati molto, soprattutto in Europa, perché ne mancherà il tempo o l’occasione; come corollario il finanziamento del deficit rimarrà soprattutto monetario. D’altra parte questa è la conseguenza, anche questa necessaria, della decisione di affidarsi ad un sistema di monete “fiat” che ha appena compiuto 50 anni, portati decisamente male.

Come se ne viene fuori?

La Banca Popolare Cinese, paradossalmente lungimirante, sta cercando di ancorare in modo surrettizio la propria valuta all’oro, tramite acquisti e smussando la volatilità del rapporto Renminbi/Oro: una sorta di “Canton Woods” in salsa agrodolce.

Scartato l’utilizzo del Bitcoin, che sconta il vizio di fondo di essere un’unità di conto praticamente deflattiva dato l’ammontare fisso ed immutabile dell’offerta, se ne può tuttavia sfruttare la filosofia.

Con l’adozione universale delle CBDCs (Central Bank Digital Currencies) una volta rimosso l’uso della cartamoneta, come nei Paesi Nordici, sarà un gioco da nulla imporre tassi diversi da zero: molto negativi per stimolare o molto elevati per sgonfiare le bolle. Keynes Vs Scuola Austriaca, ma 2.0.

Correndo con la fantasia si potrà perfino attuare un mondo distopico alla Silvio Gesell (volevamo farci mancare un marxista?): un mondo in cui il valore delle disponibilità liquide decade progressivamente ed inesorabilmente, inducendo a spendere.

Che si esca dall’attuale impasse con la moneta deperibile? Difficile, ma ovunque ci si diriga ci vorrà parecchia fantasia al potere da parte delle Banche Centrali. 

Un secondo eroe del mito caratterizzato da una fame insaziabile, Erisittone, molto meno famoso del primo, per placare la sua fame finì per divorare sé stesso. Che è forse la via di uscita più elegante di tutte: l’eutanasia del Governo/Leviatano.

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